Djembe-ta

SCUOLA PRIMARIASCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Il laboratorio si propone come un “viaggio musicale” all’interno della cultura artistica dell’Africa del “Mandè” (geograficamente Africa SubSahariana), di cui la musica e la danza sono la massima espressione: momento liberatorio, ludico, ma anche momento sociale a tutto tondo, dalle cerimonie di festa (battesimi, matrimoni…) alle cerimonie di passaggio (all’età adulta), passando per i momenti di culto e di vita quotidiana (semina, raccolto, battitura del ferro). La regione in cui si snoderà il viaggio è l’area dell’allora “impero del Mali” di Soundiata Keità e ancora più nello specifico: Guinea, Burkina Faso e Mali.  Sarà un viaggio nello spazio e nel tempo: dalla tradizione alla modernità, dai villaggi alle città, dai significati collettivi ai sogni dei singoli.

Il laboratorio sarà tenuto da figure qualificate dell’A.S.D. MAMA AFRICA DANZA formatesi artisticamente in Africa ed Europa in più dieci anni di esperienza, nella persona di Francesco Rossi (musicista e insegnante di percussioni), che seguirà i bambini e le bambine sostenendoli dal punto di vista laboratoriale e culturale con l’ausilio di materiale audiovisivo e strumentale.

Obiettivi

  • Lavorare sul ritmo e sull’organizzazione corporea in relazione con la musica.
  • Entrare nella dialettica musicale, in diretto rapporto con la musica.
  • Acquisire la capacità di dialogare utilizzando i linguaggi non verbali tipici della musica dell’Africa Malinkè.
  • Lavorare sullo spirito di gruppo e sulla valorizzazione delle specificità.
  • Elaborare il concetto di tradizione e modernità attraverso il confronto con tradizione e modernità della cultura artistica Malinkè.
  • Approfondire il concetto di “figura carismatica” (all’interno del fare comune) nella visione d’insieme dei momenti di “rappresentazione” della cultura artistica Malinkè (dalle maschere ai griot, al musicista solista o ballerino/a solista).
  • Gettare le basi per l’utilizzo dell’espressione artistica come espressione di sé, come gestione attiva dei propri sentimenti.
  • Accettare la dimensione dell’altro come terreno di confronto.

Finalità
Il progetto prende spunto pedagogico dalla caratteristica fondamentale di questa cultura artistica: la musica è il frutto di una poliritmia, dell’amalgama di diversi ritmi che generano melodia a disposizione del solista (del tamburo “djembe”) in dialogo diretto con la danza.  La musica è assunta ad esempio di comunicazione non verbale in grado di superare le differenze e valorizzare i singoli nel risultato d’insieme; allo stesso tempo come esempio di “volontà nell’assunzione di responsabilità” da parte del singolo nei confronti del gruppo. La danza è assunta invece come presa di coscienza del proprio corpo in senso espressivo e comunicativo, come momento di coinvolgimento plurisensoriale (uditivo, della gestione dell’equilibrio, della gestione dello spazio).  Arte come linguaggio che assolve appieno il suo ruolo comunicativo in quanto “popolare” e caratteristico della cultura che la “ospita”. All’interno di questo percorso, il modo migliore per affrontare il concetto di “interazione con l’altro” passa attraverso il ridimensionamento ad “individuo” del concetto stesso di “altro”. Ne è un passaggio fondamentale il riconoscimento nell’altro di un individuo fatto di specificità e peculiarità con cui confrontarsi nella ricerca di un terreno di scambio dialettico non competitivo.
Cercare, quindi, il confronto in un mondo in cui oggettivo e soggettivo (tecnica e gusto) non possono entrare in conflitto perché non sensibilmente influenzabili tra loro.

A chi è rivolto il progetto
Il progetto ha la fondamentale caratteristica di essere fruibile allo stesso modo da bimbi/e di 6 anni come di 10 anni, e dagli 11 ai 13 anni, grazie alla peculiarità delle attività proposte, in grado di porre obiettivi diversi per il conseguimento di abilità diverse senza allontanarsi dall’area semantica comune. 
È possibile lavorare con gruppi di età miste (6/7 anni, 8/9 anni, 9/10 anni, 11/12 anni, 12/13 anni) e con un massimo di 25 bambini/e per gruppo.

Il percorso 
Il laboratorio si sviluppa attraverso dieci incontri che vedono al centro delle attività le percussioni, ma che trovano diversi momenti di approfondimento culturale, così da poter porre alcune basi fondamentali per comprendere il “fare musica”.
Nello specifico vengono affrontati due ritmi tradizionali e un ritmo “moderno”:
DJOLE danza di festa dedicata alle ragazze giovani, che si svolge nelle ore calde del giorno e al calare della notte;
DONDOUNBA danza “dimostrativa” (degli uomini forti) dell’assunzione di responsabilità nell’equilibrio lavorativo del villaggioTAMA evoluzione contemporanea della dondounba nel contesto della città;
LAMBAN/DJELI DON, danza dei griot (o djeli), figure fondamentali della cultura orale Malinkè.
Nel laboratorio si alternano momenti di narrazione e dialogo con i bambini, attività diretta di ascolto e di movimento, occasioni di restituzione, confronto e condivisione dei vissuti.

Documentazione
Per verificare la partecipazione degli/delle alunni/e e il raggiungimento degli obiettivi previsti utilizziamo l’osservazione diretta in situazione e stimoliamo momenti di dialogo alla fine di ogni incontro. I bambini e le bambine possono così esprimere la loro valutazione dell’esperienza vissuta. In accordo con i/le docenti coinvolti/e e le famiglie è possibile costruire una documentazione dell’esperienza attraverso la registrazione di musiche, fotografie e filmati. Questi materiali possono essere utilizzati per ulteriori attività collegate ai vari ambiti, possono servire per testimoniare il percorso fatto alle famiglie e per presentarlo sul sito web della scuola. 

 

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10 incontri di un’ora ciascuno con cadenza settimanale (o due incontri la settimana) + 1 incontro gratuito di programmazione con le insegnanti

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